IL TEATRO

60 anni di teatro italiano

Tutto è possibile 1942

PUBBLICATO IN TEATRO / AVANSPETTACOLO E RIVISTA

Genere : rivista 
Autori : Nelli e Mangini 
Compagnia : R. Rascel, Tina De Mola, Oscar Carboni, quartetto Stella, Eva Orlova, Mario Castellani, maestro Mario Festa, Drei, Zini, Rossini
Coreografie : Vera Petri 
Musiche : Veldes, Militello, Festa, Rascele
Luogo : Napoli (Politeama) 
Data : 14 novembre 1942

Sketch: ACCADDE ALLA STAZIONE

(Una piccola stazioncina di provincia, esterno. Da un lato lo sportello della biglietteria. Casse, colli, bauli, ecc. sono ammonticchiati sulla scena, in disordine)

Viaggiatore - (tipo di campagnuolo, presso lo sportello dei biglietti con aria lamentos) Oh!... Non ne posso più... Sono tre ore che aspetto!... Capostazione, o capostazione!... 
Capostazione - (uscendo da un lato, aria di prosopopea, mani dietro la schiena, si rivolge al campagnolo con aria di protezione) Embé, embé, ti devi compenetrare. Lo sai che il guaio che abbiamo passato!... Embé?... Il personale è ammalato!... 
V - Eh?... Tutto il personale è ammalato? 
C - E sissignore, in quantoché noi qua ci abbiamo un addetto ai biglietti, un addetto al bagaglio, nonché un guardiasala e un segnalatore, che poi sarebbero tutti la stessa medesima persona a causa delle ristrette esigenze del servizio, e questo unico e solo impiegato è ammalato. Che ci posso fare, figlio mio? 
V - Ma se quello crepa di salute! L'ho visto poco fa!... 
C - Eh! Pare che crepa, pare, ma non crepa!... È ammalato, che ci posso fare, figlio mio? È ammalato forte qua... (accenna alla testa) Follia... pazzia cerebrale, diciamo così! 
V - Mamma mia, e lo fate circolare? 
C - E no, adesso ti spiego!... Quella è una pazzia nuova che adesso hanno scovata i medici: pazzia amorosa, erotica, parlando con rispetto, per cui quell'infelice non pensa che alle donne, e non vuole che le donne, e come tocca donne, salta, per cui se mo' vedesse tua sorella, parlando con rispetto, subito farebbe il melenso, e via dicendo! 
V - Io non ci avevo mai sentito parlare di questa pazzia!... 
C - E no, ti spiego, perché io sono istruito e colto, e a casa ci ho l'Enciclopedia Sonzogno ed il nuovissimo Melzi, e non ti dico altro. Un tempo, nell'antichità, un pazzo simile non passava pe pazzo e ti diventava con niente un Petrarca, un Boccaccio e via discorrendo, o magari un don Giovanni, un Casanova e che so io. Al tempo d'oggi, questi malati simili invece li chiamano volgarmente pomicioni, va, alla buona, ed erano considerati dei fessi qualunque. Ma la scienza, e qua sta il bello, nel secolo della Radio, dell'elettricità, nella Genepesca, non so se mi spiego, tutto è possibile, ed ecco che ti ho scovato il Dius di questa malattia, il virus, cioè una cosa che tu non sai che significa... Hai capito?... Ed ecco il lupus in fabula... il povero giovane affetto dal morbo. 
V - Ed intanto come si fa? 
C - Guarda qua? Tutti i bagagli in arrivo e in partenza buttati qui... ho fatto l'esposto: si aspetta la sostituzione Pazzo - (Entra voltandosi dietro come a guardare qualcosa, si muove con gesti romantici ed abbandonati, annusa un fiore che ha tra le mani) Amore... tesoro... tesoro... cicciolo.... batuffolo... (volgendosi ai due) Si chiama Linda! Ha saputo il suo nome!... Linda, che vuol dire: pura, pulita, lavata, disinfettata... Linda... 
V - (fa cenno al capostazione) È pericoloso? 
C -(sottovoce) No... se si accorge che sei uomo non ti fa niente... ti schifa; anzi... 
P - Se vedessi com'è bionda, tutta bionda... Oh! Mamma... Quant'è bionda!... AH! Le donne, le donne... (va in estasi presso il capostazione) 
C -(allontanandolo) Sveglia! Sveglia!... Uomo... uomo!! 
P - (va verso il viaggiatore sempre in estasi) Donne, donne, eterni dei...! 
V - (spaventato, nascondendosi dietro un baule) Scosta... scosta, uomo... uomo... 
C - Ehi! Giovanotto... calma... vai subito all'ingresso a punzonare i biglietti dei viaggiatori! 
P - (con disgusto) Uh! Punzare... E perché, alla viaggiatrice, invece di punzonare i biglietti non posso dare un bacio sulla bocca ad ognuna all'ingresso?... È più bello così!... 
C - Uh! Quant'è scellerato ed imbecille!... Basta! Ti ho detto fai presto che ora passa il diretto!!! Chiudi il passaggio, apri il disco, fai il segnale... 
P - Eh! Quanto chiasso per un miserabile diretto!! Ah, se invece di un diretto, ogni giorno alle sei, passasse sulle rotaie una bella ragazza in costume da bagno, di corsa, tutta bella e fresca, ah!... Allora sì... sì... invece quel diretto scemo scemo... nero nero... 
C - Giovanotto, il regolamento vieta d'insultare i servizi delle ferrovie dello Stato! Taci o ti frego io! E andiamo, fila! Che a momenti passa! 
P - Uffa, che monotonia! Ogni giorno alle sei il diretto, ieri, oggi, domani... Ah! No, domani non può passare perché alle sei c'ho un appuntamento con lei... Che mi frega del diretto, lei mi aspetta... (con enfasi, cantando) Domani la rivedrò... Domani la bacierò... 
C - Silenzio... silenzio ti dico... Ah! Ma io ti combino un rapporto come dico io... tu non mi hai approfondito ancora... sei pazzo! E poi vediamo chi è il più pazzo, tu o il regolamento! 
P - E non mi rompete le scatole sempre col regolamento! 
C - Come...come...come le scatole! Sappi che il funzionario solerte non ha scatole, e se le ha, le deposita all'atto di entrare in servizio... Mi sono spiegato... 
P - Uff, ma perché invece di capistazione non mettono le donne, come sui tram. Ah! Una capa stazione! Alta, slanciata, avvenente, col berretto rosso, gli stivali, il frustino, allora sì... allora sì... 
C - Ah, no, giovanotto, mo' te lo faccio il rapporto. Ah! Per aver disprezzato il legittimo sesso maschile del suo superiore diretto. E poi vediamo se non ti frego...
P - Quanto sei pignolo...
C - Vuè... vué... Come ti permetti di darmi del tu... Al tuo superiore compete il Voi... E tu devi dire "quanto diete pignolo"! Cioè, no, niente, questo sciagurato m'impappina. Va, corri a fare i biglietti... e non aprire bocca quando parli con me... (si avvia impettito e irritato) 
P -(andando verso lo sgabuzzino declamando) Donne che avete intelletto d'amore, io vo' con voi della mia donna dire... 
C -(soffermandosi sulla quinta) E non ci mettiamo a declamare Stecchetti, quando siamo in servizio. Eh, intesi? 
P - (che è già nello sgabuzzino, rientra allo sportello) Ma questo è Dante! 
C - E soggiungo... aspetta che adesso soggiungo... Ti applico una multa di 37,50... E poi vediamo se non ti rettifico io! (va via sbuffando) 
1a ragazza - (entra e va allo sportello) Una seconda per Abbiategrasso!
P -(sporgendo il capo dallo sportello per guardarla) Una seconda per Abbiategrasso? E perché? 
1a ragazza - Ma come e perché? Devo andare ad Abbiategrasso... 
P - Ma così giovane, così carina, volete andare ad Abbiategrasso. Un tipo come voi, deve andare, non so, a Carezza. Ecco, Carezza è un paese che si addice per voi... Ecco il biglietto per Carezza...
1a ragazza - Che vi prende... Vi ho detto Abbiategrasso... 
P - No... andate a Carezza... Non voglio che vai ad Abbiategrasso! Sono geloso... Vai a Carezza... che poesia! (declamando) Quando a sera si leva la brezza, in secondo tu vai a Carezza.... Tutta sola, tu pallida e bionda, a Carezza ti rechi in seconda... (resta con la testa sporta in estasi) 
1a ragazza - (andando via irritatissima) Ma è uno scandalo! Un'indecenza! C'è nessuno? Capostazione!... Roba da matti! (via urlando) 
2a ragazza - (Tipo di sportiva, maschietta, allo sportello) Una terza per Vercelli... 
P - Vercelli? 
2a ragazza - Sì... 
P - E ripetilo Vercelli! Come lo dici bene Vercelli (dà l'intonazione della ragazza) 
2a ragazza - Ma insomma, che succede... Presto, ho fretta! 
P - Ah! Che occhi pieni di fuoco... Ah! (sospira e le dà un biglietto) Ecco. 
2a ragazza -(leggendo) Occhiobello. 
P -(languido, appassionato) Sì, provincia di Rovigo... Occhiobello... come i tuoi... 
2a ragazza - Ma che c'entra!... Io devo andare a Vercelli... Su... state lì a guardarmi! Che fate?... 
P - Che faccio?... (sospira di nuovo) Ah! (porge un altro biglietto) 
2a ragazza - (leggendo) Godo... Godo? 
P - (appassionato) Provincia di Ravenna 
2a ragazza - Oh, ma questo è troppo! Imbecille, farò ricorso... Capostazione... capostazione... questo vostro impoegato è un pazzo furioso... 
C - Ma no, niente paura, lui si perita con le donne! Guardate che fissazione, quando poi, chi magari come me ci si potrebbe peritare, se ne astiene... no? (fa il galante con la ragazza e l'accompagna fuori)
3a ragazza - (entra e incontrandosi col pazzo al centro della scena) Per favore, vorrei parlare col capostazione per una pratica urgente... 
P - Volete parlare col capostazione... 
3a ragazza - Sì... grazie... 
P - Prego... E se io vi chiedessi un favore, me lo fareste? 
3a ragazza - Ma... non so che favore potrei farvi.. 
P - Io vorrei parlare col vostro cuore per una pratica urgente! 
3a ragazza -(ridendo) Col mio cuore? Oh!... Il mio cuore non riceve!... 
P - Si tratta di una pratica urgente... 
3a ragazza - (ridendo) Dite a me?... allora, sono la sua segretaria, riferirò... 
P - Impossibile, si tratta di cose intime e delicate.. 
3a ragazza - Ah! Ah! Il mio cuore lo capisco solo io quando parla, quindi devo per forza fare da interprete... 
P - E va bene... Allora ditegli che io sono pazzo d'amore... 
3a ragazza - Va bene... Il cuore fa sapere che non gli importa niente!
P - Insistete... 
3a ragazza - Il cuore vi fa dire che non c'è niente da fare... 
P - Ditegli che ho bisogno di un posticino, se potesse assumermi al suo servizio, so fare tutto, mi presto a tutto, e se è al completo, mi contento poure di mezzo servizio, scendere sera, e per lo stipendio ho miti pretese e o buone referenze, di altri cuori, coi quali sono stato a servire, e se pure non mi mette le marchette di assicurazione, io mi sto zitto, e quando mi licenzia non lo denunzio. Ditegli tutto questo... 
3a ragazza - (Che ha sorriso durante la battuta) E va bene, il cuore vi fa sapere che vi assume per un periodo di prova 
P - Grazie... E posso entrare subito in servizio? 
3a ragazza - (languida) Sì, subito 
P - (con slancio) Oh! Amore... Vieni con me... 
3a ragazza - Fuggiamo... Soli... Felici... 
P - (abbracciandola) Sì... nel sogno, fuggiamo, così... e portati le tessere...

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