la musica

La colonna sonora di un'era


Rascel ha scritto e collaborato in più di 300 canzoni quindi per faciliare la ricerca abbiamo pensato di dividerle nelle seguenti categorie:

 

Singoli e canzoni

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Rascel impara le sue prime nozioni di armonia e contrappunto alla scuola di Lorenzo Perosi. In seguito si interessa anche al jazz, che gli serve per la sua professione di batterista. A questa attività alterna gli accompagnamenti con le percussioni, la chitarra, l'organetto, il corno inglese, e si scopre improvvisamente autore di brani dal fraseggio semplice e raffinato. Nel suo vasto repertorio si alternano ritmi frenetici e sincopati - quelli delle canzoni comiche prima maniera - a melodie dolcissime e senza tempo; oltre agli score per le commedie musicali, scrive anche partiture per il mercato estero.

Le prime canzoni composte da Rascel per la rivista, oltre alle macchiette, hanno un carattere semiserioso e si legano al prototipo del personaggetto lunatico da lui inventato in avanspettacolo. La musica destinata invece al mercato discografico è fatta di pennellate larghe, tenere, ricca di sfumature delicate ed impalpabili, a differenza delle colonne sonore per gli spettacoli più impegnati: "Quando scrivo la musica per una commedia è diverso. Devo immedesimarmi nelle sensazioni di tanti personaggi, devo dare attraverso le note emozioni che non sono mie, che io ho ricavato dalla lettura del copione. E devo cercare di trasferirle negli altri" (B. Cordaro, La gioia di vivere di un piccolo uomo, in "Telestar", 1° aprile 1965).

Oltre alle musiche, Rascel è autore dei testi; le sue canzoni sono basate sulla poesia delle piccole cose: "Sono stato uno dei primi cantautori (...) perché ho sempre cantato canzoni mie. Mi solleticò il desiderio di andare controcorrente. Tutti urlavano e io sussurravo, tutti si agitavano e io mi presentavo con la mia figura esile a dichiararmi l'ultimo poeta che sospira alla luna" (G. Governi, L. Settimelli, Canzoneitaliana. Tutto Sanremo 40 anni di festival, Roma, Armando Curcio editore, 1990).

Infine Rascel è un finissimo interprete. Benché si consideri lui stesso "un attore che canta", la sua voce è in grado di associarsi a qualsiasi componimento musicale, moltiplicandosi in falsetti, storpiature, intensi vibrati e colorature armoniche.
A proposito della sua malleabilità sonora, Gorni Kramer affermava: "[...] è il cantante che ogni direttore d'orchestra vorrebbe avere. Orecchio finissimo, timbro di voce estremamente personale, duttilità a qualsiasi genere, grande accuratezza nelle esecuzioni" (F. Raffaelli, Un cantante d'eccezione nell'orchestra diretta da Kramer, in "Radiocorriere tv", n. 17, 25 aprile 1954)

Tra composizioni scritte e interpretate nel corso della sua carriera musicale, Rascel annovera all'incirca trecento brani.

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