Il Cinema

Grandi film internazionali

Ferdinando I re di Napoli - 1959

Anno di produzione: 1959 
Regia: G. Franciolini 
Soggetto: P. Festa Campanile, M. Franciosa, G. Franciolini 
Sceneggiatura: P. Festa Campanile, M. Franciosa 
Interpreti
: P. De Filippo, E. De Filippo, V. De Sica, M. Mastroianni, J. Sassard, N. Taranto, A. Fabrizi, R. Rascel, T. De Filippo, R. Schiaffino, M. Carotenuto, P. De Martino, G. Furia, P, De Vico 
Produzione: Titanus, Société Generale Cinematographique
Distribuzione (Italia) Titanus
Fotografia Mario Montuori, operatore alla macchina Alfio Contini
Montaggio Mario Serandrei
Musiche Angelo Francesco Lavagnino, dirette da Carlo Savina
Scenografia Flavio Mogherini, Gino Brosio
Costumi Dario Cecchi e Maria Barony
Trucco Franco Freda, parrucchiere Vasco Reggiani

Ferdinando I Re di Napoli è un film del 1959, diretto da Gianni Franciolini, interpretato da Peppino de Filippo, Eduardo De Filippo e Titina De Filippo

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ferdinando i re di napoli manifesto

Trama

Nel 1806 a Napoli Pulcinella, la maschera popolare napoletana, con la scusa di recitare tra il popolo, sbeffeggia il re Ferdinando. Il sovrano infatti conduce una vita noiosa: è circondato dalla moglie Maria Carolina che lo tormenta, dal figlio Francesco che fa i capricci, dal finto monsignor Caputo che gli promette che lo farà canonizzare, dal primo ministro Tarantella che porta iella e dal cocchiere Mimì che vuole spingerlo a fare del "buon governo". Ma Ferdinando è malvoluto dal suo popolo e per abbattere la noia si traveste da popolano e, con il falso nome di Don Ferdinando Palermo[1], va in giro per i vicoli di Napoli ad ubriacarsi, giocare d'azzardo e a frequentare case di tolleranza. Un giorno però arrivano in città due giornalisti inglesi (un uomo e una donna) per fare un articolo sul Regno di Napoli. Il re Ferdinando, per fare buona figura con i due, fa regalare a tutti i popolani degli spaghetti perché lo applaudano. Ma mentre passa con la carrozza per andare all'inaugurazione di una sua statua equestre al porto, dei guappi sganciano i cavalli e trascinano il carro con le loro mani, inneggiando al re. Ma appena la statua è scoperta compare una scritta contro il sovrano, composta da Pulcinella. Egli continua ad essere contro Ferdinando e appende per le strade un messaggio che dice che il re ha concesso la Costituzione, cosa ovviamente non vera. Il re Ferdinando, travestito da popolano e sempre sotto falso nome, s'innamora di Nannina, la procace figlia di Pulcinella che però è fidanzata con Gennarino, patriota che scrive le canzoni satiriche per il padre. Nannina finge di amare Ferdinando (non sapendo che è il re), provocando le gelosie di Gennarino. A Napoli gira una canzone contro il sovrano che fa imbestialire Ferdinando. Egli incarica il ministro Tarantella di cercare chi ha scritto il motivo oppure lo farà impiccare. La giornalista inglese scopre che il re si traveste da popolano e prepara un articolo chiamandolo "Re Lazzarone". Gennarino scrive una lettera ai patrioti romani con il nome di chi ha messo in giro la canzone (Pulcinella) che finisce per caso nelle tasche di Don Ferdinando Palermo (il falso nome del re). Così re Ferdinando una sera va con i suoi soldati al teatro per arrestare Pulcinella. Nannina e Gennarino, presenti all'arrivo del sovrano, scoprono con sorpresa che quel popolano era in realtà il re del Regno delle Due Sicilie. Ma un ex carcerato porta la notizia che Napoleone Bonaparte ha nuovamente invaso il Regno e che la famiglia reale è già scappata dalla reggia. Allora Ferdinando fugge da Napoli, insieme al cocchiere Mimì, a bordo della sua carrozza mentre Pulcinella, Nannina, Gennarino e tutto il popolo festeggiano la fuga del Re Lazzarone.

Interpreti

Peppino De Filippo: Re Ferdinando I
Eduardo De Filippo: Pulcinella
Renato Rascel: Mimì
Nino Taranto: Primo Ministro Tarantella
Vittorio De Sica: monsignor Salvatore Caputo
Aldo Fabrizi: un contadino
Rosanna Schiaffino: Nannina
Marcello Mastroianni: Gennarino
Jacqueline Sassard: Cordelia
Leslie Phillips: giornalista inglese
Audrey McDonald: Regina Maria Carolina
Marcello Paolini: Principe Franoesco
Giacomo Furia: Don Ciccillo
Titina De Filippo: Titina
Angela Luce: cameriera a corte
Memmo Carotenuto: portalettere
Nino Vingelli: giocatore a carte
Pietro De Vico: giocatore al lotto
Antoinette Weynen: Contessa di Carditello
Dante Maggio: gendarme
Anna Campori: giocatrice al lotto
Gigi Reder: sentinella
Mario Passante: ministro della guerra
Carletto Sposito: agitatore politico
Enzo Maggio: Gigetto

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